Conoscere i bisogni delle persone per andare oltre la soddisfazione di parametri standard
La sostenibilità è un tema che sta assumendo sempre maggior importanza, ad ogni livello economico e sociale. Il fatto che a volte se ne abusi non ne diminuisce il valore, anzi, evidenzia la necessità di svilupparlo ed approfondirlo. Questo per poter esporre ciascuno di noi ad un confronto e ad una ricerca continua di informazioni, per comprendere la sostenibilità in tutte le sue sfaccettature e individuare anche le situazioni in cui se ne parla a sproposito.
Questo pensiero ha ispirato anche il recente articolo di Persone&Conoscenze sul rapporto tra il welfare aziendale e gli indicatori ESG (Environmental, Social, and corporate Governance, di cui abbiamo parlato nel nostro articolo “Welfare aziendale e sostenibilità per aziende più competitive”). L’articolo di quella che è la più importante rivista indipendente italiana dedicata alla gestione delle risorse umane, raccoglie interviste ad operatori del settore tra i quali anche noi di Noiwelfare Società Benefit.
La domanda da cui scaturiscono le riflessioni degli intervistati è stata: “E’ welfare un servizio che rispetta i criteri ESG oppure quello che risponde ai bisogni dei lavoratori?”
Dalla nostra esperienza di Società Benefit e per come noi sviluppiamo i piani welfare dei nostri clienti, questa dicotomia non esiste, perché il welfare aziendale è uno strumento privilegiato per raggiungere la sostenibilità, innanzitutto sociale. I piani di welfare devono però riflettere una sostenibilità reale, come evidenziato nell’articolo “Il socialwashing nel welfare aziendale (ed il ruolo della consulenza) ”, affinché possano esprimere il vero motivo per cui il welfare aziendale è nato, ossia il benessere dei lavoratori e la possibilità di meglio conciliare la vita professionale con quella privata.
Vi invitiamo a leggere questo approfondimento di Persone&Conoscenze per scoprire più punti di vista sul welfare aziendale, ricordandovi che il nostro intervento si trova a pagina 60 “Costruire una cultura del welfare per supportare le persone”.