in questo periodo si avverte più forte che mai la carenza di personale, non solo qualificato, nelle aziende. Parlando con prospect e leggendo la stampa sia nazionale che locale, sempre più notizie sono dedicate a questo grave problema. Nonostante due anni di pandemia, la mancanza ormai cronica di materie prime e una guerra troppo vicina, quei vagiti di ripresa che si fanno largo vengono purtroppo spesso soffocati dall’impossibilità di accettare nuove commesse perché non c’è personale disponibile sufficiente.  Non si tratta soltanto di nuove assunzioni, ma anche di personale interno che lascia il posto di lavoro, o per un’altra occupazione o per seguire progetti diversi. Non vogliamo approfondire il perché si sia creata questa situazione, ma il cambiamento delle priorità delle persone verso un maggior benessere e disponibilità di tempo libero è stato evidente ed il Covid ha senza dubbio contribuito a questo cambio epocale. In tutto questo, le aziende non sanno come muoversi. Si cerca personale dal sud Italia o dall’estero ma spesso non è sufficiente.  

Cosa fare in questa situazione? I responsabili del personale vengono incalzati giornalmente dai dirigenti e titolari ma non sempre hanno chiaro come dovrebbero procedere per arginare questa situazione. 

Noi una soluzione ce l’abbiamo, sia a breve che a medio-lungo termine. Si chiama WELFARE AZIENDALE

Se fino a qualche tempo fa era uno strumento per aumentare il benessere dei dipendenti e spesso attivato un po’ controvoglia solamente perché imposto dalla legge, vedi il caso del settore metalmeccanico, oggi è diventato un elemento strategico per le aziende. Quelle più illuminate hanno capito che i dipendenti sono veramente un asset fondamentale e per trattenerli e attirarne devono rendersi appetibili sul mercato del lavoro. Le altre se ne devono rendere conto perché altrimenti chi cerca una posizione sceglierà l’azienda concorrente, quella che offre più benefici per lavorare meglio, per vivere un ambiente lavorativo più piacevole, che li valorizza di più e che fa loro capire che sono importanti per l’azienda. 

Credi davvero che in questa situazione dei buoni carburante possano fare la differenza? Sono davvero ciò che cerca il/la tuo/a candidato/a ideale? E per i tuoi dipendenti, i buoni pasto sono il benefit che li farà restare, ora che li hai formati e che hanno accresciuto il loro know-how? Una lavoratrice con un figlio in tenera età sarà più sensibile ad un semplice buono o alla possibilità di lavorare in un’azienda che offre un asilo nido al suo interno come anche un rimborso al netto delle tasse per pagarne la retta e/o la mensa scolastica? Anche nel welfare aziendale conta la responsabilità sociale dell’impresa e i tentativi di socialwashing, ossia quelle attività superficiali che mancano di impegno reale, non portano frutti, anzi vengono penalizzate. 

Caro HR, lo sappiamo che potresti essere consapevole di tutto questo ma sei oberato di lavoro e temi di non riuscire a seguire un progetto come questo che appare troppo articolato. E poi, il tuo titolare si aspetta che tu segua ognuna delle sue fasi direttamente in prima persona, ma lo sappiamo che non hai una preparazione in questa materia, perché si tratta di una materia non banale, argomenti specifici per i quali esistono master e corsi di studio creati appositamente.  Per questo ti vogliamo dire che potresti delegare il tutto a consulenti di welfare aziendale, professionisti che si occupano esclusivamente di questo, che possono creare il piano welfare più adatto per rendere la tua azienda veramente all’avanguardia e attrattiva rispetto ai tuoi competitor. Lo fanno sviluppando un piano e occupandosi di tutti gli aspetti, dalla formulazione (col tuo benestare) alla messa in opera, regolamento, contrattazione con le parti sindacali, comunicazione, formazione e monitoraggio, insomma un piano “chiavi in mano” che ti solleverà di innumerevoli incombenze e di cui tu e la tua azienda potrete solo beneficiare. Per attrarre personale qualificato prima di tutto, ma anche per attrarre investimenti e il favore dei consumatori, sempre più attenti a chi si prende cura delle persone. 

Il costo? Noi preferiamo dire “il risparmio”. Sì, perché il welfare è economicamente sostenibile dato che con il recupero di IRES e IRAP l’azienda rientra del suo costo. E come non guardare a tutti gli altri benefici di cui abbiamo parlato e che, sebbene siano di più difficile misurazione, esistono e sono sempre più evidenti? Capacità di attraction e retention del personale e dei talenti migliori per esempio? 

E allora, che cosa ti frena ora dallo scegliere il welfare aziendale per attrarre personale qualificato, per far sì che i tuoi dipendenti non se ne vadano, senza aggiungere altro lavoro al tuo ufficio e facendo risparmiare la tua azienda? Noi ci siamo per darti le informazioni che ti servono ed affiancarti in questo innovativo e strategico upgrade.