Come può un’azienda prosperare se il 90% dei suoi collaboratori non si sente coinvolto nel proprio lavoro? 

È quanto emerge dal “Gallup State of Global Workplace 2025”, uno studio autorevole dal quale risulta anche che, in Italia, il 49% dei lavoratori è stressato, il 21% si sente triste sul lavoro e il 37% vuole cambiarlo.

Tutto questo ha un grande impatto su produttività, performance, livelli di turnover e tasso d’innovazione delle imprese.

Questi dati ci obbligano a ripensare il modo in cui le aziende si prendono cura del benessere delle persone, attuando un cambiamento organizzativo necessario, che punti sul wellbeing aziendale (o corporate wellbeing).

Di cosa si tratta?

Il concetto di wellbeing nel contesto aziendale

Il wellbeing è un concetto che va oltre il “wellness” (inteso come salute fisica o fitness): è uno stato complessivo di benessere fisico, mentale, emotivo e sociale, che si traduce in uno stile di vita consapevole, equilibrato e soddisfacente.

Il wellbeing è sistemico: il benessere del singolo si riflette sull’intero ambiente, anche quello lavorativo. Ogni individuo rappresenta un anello di una catena e, se ha un approccio negativo verso il proprio lavoro e i colleghi, può generare tensioni e influenzare negativamente il clima aziendale e le performance dell’intera organizzazione.

Promuovere il corporate wellbeing significa agire su più fronti, con un approccio olistico. Dagli spazi di lavoro fisici, per garantire ergonomia, ambienti luminosi, aree relax, a iniziative di educazione alimentare che coinvolgono anche la mensa aziendale. A questo si affiancano attività posturali per chi svolge lavori sedentari e percorsi di mindfulness per prevenire il burnout.

Tutte queste azioni trovano spazio all’interno delle politiche di welfare aziendale, che sempre più spesso includono strumenti orientati al wellbeing personalizzato.

Il principio base è quello di agire sulle cause, non sui sintomi, ad esempio dello stress.

Tra le leve più efficaci del wellbeing, lo sport rappresenta un’opportunità ancora poco valorizzata ma fortemente strategica.

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Lo sport nei progetti di wellbeing aziendale

Lo sport è un aspetto fondamentale per il benessere individuale ed organizzativo. Non è solo movimento, ma è un acceleratore di consapevolezza personale: aiuta a riconoscere i propri limiti, ad affrontarli e superarli, ad allenare la resilienza, a costruire una disciplina.

In particolare, lo sport di squadra porta i benefici maggiori: ognuno ha un proprio ruolo e si creano delle relazioni e delle dinamiche di gruppo che allenano al cambiamento e all’adattabilità.

I benefici del corporate wellbeing sportivo per le aziende

Ogni azienda è un sistema, così come la società. Per questo il benessere di ciascun individuo si riflette sul benessere dell’intero sistema di cui fa parte, amplificandolo.

Anche i benefici individuali dello sport per i lavoratori ricadono positivamente sull’intera azienda. Facciamo alcuni esempi.

Tra i tanti benefici dello sport, ricordiamo la riduzione dello stress, un sonno migliore, maggior concentrazione, energia, autostima, vitalità e salute mentale. 

Questi effetti si riflettono sull’ambiente lavorativo con minori assenze, maggiore coinvolgimento, motivazione, produttività ed efficienza, migliori relazioni, performance, collaborazione e progresso collettivo.

Tutto questo dimostra che il corporate wellbeing sportivo è un fattore essenziale di cultura organizzativa, non un benefit accessorio.

Lo stato attuale del wellbeing aziendale

La società e le aziende stanno dimostrando una sensibilità crescente verso queste tematiche e un interesse sempre maggiore verso il benessere organizzativo come leva per la propria competitività.

Il wellbeing è ormai una condizione necessaria per attrarre e trattenere talenti. Va sviluppato con piani personalizzati e coerenti con ciascuna realtà e comunicato internamente per diffondere una vera cultura del benessere, che aiuti i collaboratori a comprendere il valore di queste iniziative e a parteciparvi attivamente. Fondamentali sono l’ascolto attivo dei bisogni reali dei lavoratori e il coinvolgimento dei manager, per guidare il cambiamento dall’alto.

Per avviare questo percorso in modo efficace, il primo passo è capire lo stato attuale del clima interno all’azienda, da cui può partire una trasformazione concreta e su misura.